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Storia, origine e significato della Festa di Ognissanti

Scritto da Tiziana Di Marzio

31 ottobre 2012   

Le origini della festa di Ognissanti o di Tutti i Santi, che ricorre il 1° novembre di ogni anno, sono lontanissime e risalgono molto probabilmente al tempo dell’antica cultura delle popolazioni celtiche. I processi storici e culturali che hanno portato questo giorno ad avere un’importanza assoluta nel mondo cattolico sono molti ma spesso controversi e discordanti. La tradizione celtica divideva l’anno solare in due periodi: quello in cui c’era la nascita e il rigoglio della natura e quello in cui la natura entrava in letargo passando un periodo di quiescenza. Il periodo della rinascita della natura veniva festeggiato durante il mese di maggio, quello della quiete della natura a metà autunno.

I giorni stabiliti venivano rispettivamente chiamati Beltane e Samhain. Nello stesso periodo storico, presso i Romani si festeggiava un giorno simile: la festa di Pomona, dove si salutava la fine del periodo agricolo produttivo e si ringraziava la terra per i doni ricevuti. Quando Cesare conquistò la Gallia, le due feste pagane, celtica e romana, si integrarono e i giorni per il festeggiamento cadevano, a seconda delle zone, in un periodo che si collocava tra la fine del mese di ottobre e i primi giorni di novembre. Solo successivamente i festeggiamenti si stabilirono in un solo giorno e precisamente tra la notte del 31 ottobre e il 1° novembre. Questa notte veniva chiamata “Nos Galan-Gaeaf”, cioè notte delle calende d’inverno, ed era il momento di maggior contatto tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Con l’affermarsi del Cristianesimo, al significato agricolo e pagano di questa festa, se ne sovrappose un altro prettamente spirituale e religioso. Nel significato religioso si voleva commemorare il mondo dell’aldilà o il mondo della morte come era presso i celti. Nel VII secolo, con l’avvento al soglio pontificio di Papa Bonifacio IV, si tentò di andare oltre e cambiare la festa pagana in festa cristiana. L’abolizione della festa avrebbe scatenato le ire del popolo molto legato alle tradizioni; si optò allora per la compensazione e il giorno di festa religioso venne chiamato Tutti i Santi, giorno in cui poter onorare i Santi e che cadeva il 13 maggio. La conseguenza di questa decisione fu quella di avere due feste affiancate, una pagana e una cristiana. Circa due secoli più tardi, nell’835, Papa Gregorio IV fece coincidere la data della festa cristiana con quella pagana e il giorno della festa di Tutti i santi fu stabilito nel 1° novembre di ogni anno in coincidenza del giorno successivo alla notte delle calende d’inverno. Ma questo non bastò a sradicare il culto pagano, cosicchè la chiesa introdusse nel X secolo una nuova festa, quella dedicata ai morti, che cadeva il 2 novembre. Durante i festeggiamenti del 2 novembre, dove venivano ricordate le anime degli estinti, i loro cari si mascheravano da angeli e diavoli e, come nella tradizione celtica, accendevano grandi fuochi. Nel 1475 la festività di Ognissanti venne resa obbligatoria in tutta la chiesa d’occidente da Sisto IV ma il culto pagano, nonostante un lungo periodo di quasi totale dimenticanza, è sempre sopravvissuto nella cultura dei popoli europei fino ai giorni nostri. Infatti la notte di Nos Galan-Gaeaf, dell’antica cultura celtica, viene rievocata, soprattutto nei paesi di cultura anglosassone, nella notte di Halloween il cui significato è proprio vigilia di Ognissanti o di Tutti i Santi (All Hallows= Tutti i Santi + eve= Vigilia).

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